La Cripta
Punto di interesse 4
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Trascrizione
La cripta è una vera e propria selva di colonnine, se ne contano ben 98, in un ambiente austero e severo.
Dagli studi archeologici dei muri, delle tombe e della struttura è emerso con certezza che la cripta sia nata insieme alla Cattedrale.
La sua struttura, estesa sotto l’intero transetto, costituisce un unicum di raro riscontro nel panorama romanico europeo.
La cripta, pur mantenendo intatto il suo fascino fino ad oggi, nel corso del XVIII secolo ha subito parziali demolizioni alle estremità nord e sud a causa della necessità di rinforzarne le volte in rapporto all’edificazione, nel soprastante transetto, dei massicci altari di S. Guido e del SS. Sacramento, mentre il suo altare è di più recente costruzione: fu un voto della cittadinanza durante la seconda guerra mondiale.
Al suo interno, è ben visibile come le basi delle colonnine non siano tutte uguali in quanto rimpiegano frammenti romani di recupero, al pari delle murature del transetto e della parte absidale della chiesa.
Proseguendo all’interno, nella parte sinistra, emerge sul poderoso pilastro un affresco del Quattrocento che rappresenta Sant’Antonio Abate, protettore degli animali, mentre sul fondo sono custoditi un sarcofago paleocristiano che ospitava in origine il corpo di S. Guido e vari frammenti marmorei appartenenti a cappelle della Cattedrale smembrate a fine Settecento.
Tra questi meritano attenzione: la base dell’altare di S. Gerolamo, scolpito dal Pilacorte nel 1480; un maestoso “Cristo risorgente”, che con i vicini S. Giovanni Battista e S. Giovanni Evangelista faceva parte dell’altare di S. Giacomo commissionato da Giorgio Carmaglieri nel 1513; e infine, un bassorilievo con la “Resurrezione” realizzato nel 1547 dallo scultore Nicolò Longhi per l’originaria cappella del SS. Sacramento.
Punto di interesse 3
L’interno, le cappelle della navata destra e il pulpito
Punto di interesse 5
Il chiostro